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"La collaborazione funziona"

Voci per il 50° anniversario

Monika Baumann lavora dal 2015 presso la ditta selezionatrice di cereali Getreidezüchtung Peter Kunz (GZPK) a Feldbach nel cantone di Zurigo. Dall’inizio del 2019 è codirettrice dell’associazione insieme a Herbert Völkle. La GZPK, organizzazione pioniera della selezione vegetale biodinamica, collabora strettamente con il FiBL da molti anni.

La GZPK ha iniziato l’attività 40 anni fa con la selezione di frumento affermandosi e continuando a svilupparsi in un contesto di mercato difficile. A che cosa è dovuta questa perseveranza?

Anch’io ho chiesto al fondatore Peter Kunz come ha resistito (ride). Credo che ci voglia una buona porzione di idealismo per riuscirci. Le persone che lavorano qui da noi vogliono lavorare a favore della selezione biologica, per un sistema alimentare più sostenibile in Svizzera e per un’agricoltura che possa offrire a noi come società un futuro desiderabile. Il fatto di non dover realizzare profitti o soddisfare azionisti ci dà una grande libertà e ci distingue dal mondo delle multinazionali. Il rovescio della medaglia è che sovente ci mancano i mezzi e il finanziamento di base.

Il FiBL in quale misura contribuisce a questo impegno della GZPK?

Dal 2015, quando ho iniziato, ho sempre percepito il FiBL come organizzazione in grado di stabilire un dialogo tra la scienza e la pratica. L’attività progettuale comune con il FiBL negli scorsi dieci anni è stata importante per l’organizzazio ne e il finanziamento. Ne è nata una collaborazione alla pari. GZPK ora gestisce anche autonomamente grandi progetti nei quali il FiBL è nostro partner e non viceversa.

Come si presenta una collaborazione di questo tipo?

Un progetto comune attuale è per esempio ZESELE assieme a Thomas Oberhänsli del FiBL, seguito dalla mia collega Christine Scheiner. L’acronimo ZESELE sta per "Züchtung für die Etablierung Schweizer Erbsen in Landwirtschaft und Ernährung" (selezione per promuovere i piselli svizzeri nell’agricoltura e nell’alimentazione). Il FiBL analizza per noi quali genotipi del pisello sono vulnerabili all’antracnosi o ai nanovirus trasmessi dagli afidi. È affascinante vedere come il FiBL a questo scopo allevi un’intera colonia di afidi in totale isolamento, qui da noi non sarebbe possibile. La collaborazione progettuale per noi è molto vantaggiosa perché il FiBL dispone di una migliore attrezzatura e infrastruttura per svolgere gli esperimenti su basi scientifiche e sviluppare una metodica per sperimentare per esempio la vulnerabilità delle piante mediante la cosiddetta inoculazione artificiale. L’essenziale della collaborazione però è che studiamo insieme come mettere in pratica le basi scientifiche del FiBL. Dal canto nostro, a tal fine mettiamo a disposizione i nostri campi di selezione.

Quali sono secondo lei i maggiori successi realizzati in comune?

Da quando ho iniziato a lavorare presso GZPK l’importanza della selezione bio è accresciuta – perlomeno in Svizzera. Naturalmente auspichiamo ancora maggiore sensibilizzazione. Credo che uno dei fattori di successo sia stata la collaborazione e la coesione dei diversi partner della rete, dalla selezione bio a Bio Suisse fino ai contadini. Per tutto quello che facciamo possiamo essere certi che il FiBL e in particolare Monika Messmer, responsabile del gruppo selezione vegetale, tenga conto di noi anche quando non siamo sul posto o se siamo meno coinvolti in un progetto, e per noi vale lo stesso.

Che importanza hanno le più recenti dinamiche relative ai nuovi metodi di selezione e le nuove tecniche genomiche per il futuro della selezione biodinamica in generale e per GZPK in particolare?

Per noi si tratta di un’enorme sfida, non solo per quanto riguarda la tecnologia in quanto tale ma anche la sua gestione. Il patrimonio genetico come base del nostro lavoro deve rimanere verificabile. È tuttora incerto se le varietà ottenute con le nuove tecniche genomiche andranno dichiarate. Le piante crescono interagendo con un ambiente complesso e pertanto non siamo in grado di prevedere gli effetti della tecnologia.

Che visione ha riguardo alla futura collaborazione con il FiBL?

Che continui a funzionare così, in particolare per quanto riguarda la collaborazione con Monika Messmer e la squadra del FiBL. Nella situazione attuale, passandoci a vicenda le informazioni, sfruttiamo interamente il nostro potenziale. Già oggi la collaborazione funziona in modo semplice. Una rapida telefonata basta per far nascere nuove idee, e così deve rimanere.

Che cosa augura al FiBL?

Auguro al FiBL che nella sua crescita, che comporta inesorabilmente dei cambiamenti, possa contare anche in avvenire su un così grande numero di persone appassionate come ce ne sono anche qui da noi. A partire da una certa grandezza servono ancor più persone con visioni, lungimiranza e perseveranza. E che la fiamma che alimenta l’agricoltura biologica non si spenga. Sono convinta che troveremo soluzioni per affrontare le sfide comuni. Anche la GZPK l’anno prossimo compirà 40 anni e festeggeremo l’evento il 22 giugno 2024 con una giornata delle porte aperte. Mi rallegro sin da ora degli auguri del FiBL!

Intervista: Sabine Reinecke, FiBL

Questa è una versione abbreviata di un'intervista apparsa su Bioattualità 7/23. La versione integrale dell'intervista è disponibile online.

Ulteriori informazioni

Link

orgprints.org: Intervista "La collaborazione funziona" apparsa su Bioattualità 7/23