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"Il mio obiettivo era quello di combinare la teoria con la pratica"

Voci per il 50° anniversario

Otto Schmid lavora presso il FiBL dal 1977. È consulente e ricercatore in agricoltura biologica da lunga data, ed esperto di direttive in materia di produzione biologica. 

Il mio legame con il FiBL

Grazie al FiBL ho potuto esplorare campi di azione interessanti. Il mio obiettivo era quello di marcare una differenza positiva per il futuro e di combinare la teoria con la pratica. Il mio lavoro al FiBL mi ha permesso e mi permette tuttora di farlo. Nel 1977 ho potuto iniziare a lavorare presso il FiBL come consulente in agricoltura biologica grazie a un sostegno triennale da parte del WWF Svizzera. Questo mi ha permesso di creare e sviluppare il servizio di consulenza. Ho partecipato all’elaborazione delle direttive per l’agricoltura biologica fin dalle prime fasi. In particolare, ho presieduto la commissione di vigilanza dell’Associazione svizzera delle organizzazioni per l’agricoltura biologica (VSBLO, ora Bio Suisse), che ha pubblicato le prime direttive comuni nel 1980. Come direttore ad interim del FiBL (prima che Urs Niggli ne assumesse la direzione nel maggio 1990) ho vissuto un’esperienza chiave al Palazzo federale: nel dicembre 1989, la mattina prima della votazione parlamentare sul budget agricolo, siamo riusciti, con l’appoggio di due consiglieri nazionali, a far ottenere al FiBL un milione di franchi dalla Confederazione per la ricerca. Nel 1990 ho iniziato a fare ricerca al FiBL e ho dato vita al gruppo di ricerca socio-economica, che si concentra principalmente sull’economia aziendale e sul mercato. Dal 1998, in qualità di ricercatore del FiBL, ho partecipato a numerosi progetti di ricerca europei, per lo più legati al regolamento dell’UE relativo alla produzione biologica, nonché alla commercializzazione dei prodotti biologici. 

Ecco cosa abbiamo realizzato insieme, il FiBL ed io

Sono orgoglioso di essere riuscito, con il sostegno di diversi esperti del FiBL, a dare un contributo importante all’elaborazione di direttive comuni per l’agricoltura biologica in Svizzera, nonché delle direttive dell’IFOAM, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica (9 anni come coordinatore del comitato per gli standard). Come esperto del FiBL ho insegnato agricoltura biologica (dal 1988 al 2021) e marketing agricolo (dal 2008 al 2016) nelle scuole universitarie, e ho potuto dare e ricevere molti stimoli. Insieme a Urs Niggli, ho fatto lobbying a Bruxelles per la ricerca sull’agricoltura biologica, prima attraverso il gruppo IFOAM EU e poi attraverso TP Organics (European Technology Platform for organic food & farming). E con successo: la ricerca sull’agricoltura biologica è stata integrata nei programmi di ricerca europei. Il FiBL e l’agricoltura biologica ne godono ancora oggi. Come membro di vari gruppi di esperti e di lavoro, ho potuto dare stimoli per lo sviluppo di sistemi alimentari veramente sostenibili. Nel corso della mia carriera al FiBL, sono passato da consulente agricolo a consulente politico. 

Per il futuro, mi auguro che il FiBL… 

…resti fedele ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica (ecologia, salute, precauzione ed equità). 

…aiuti le agricoltrici e gli agricoltori biologici, nonché i trasformatori di prodotti bio a rendere le loro attività più sostenibili, in modo indipendente, fornendo loro strumenti migliori. 

…cerchi, insieme alle organizzazioni biologiche, di ridurre all’essenziale le direttive senza annacquarle. Invece di prescrivere misure nei minimi dettagli, è il risultato che dovrebbe essere decisivo. 

…rimanga attrattivo per i giovani, ad esempio prestando particolare attenzione agli approcci sistemici agro-ecologici coerenti, all’agricoltura rigenerativa e/o ai sistemi agroforestali che integrano l’allevamento estensivo. 

I miei consigli al FiBL per i prossimi 50 anni 

Ritengo importante che, nonostante le dimensioni del FiBL, l’aspetto umano non venga trascurato, e che in futuro si mantenga una cultura di stima e riconoscimento. Inoltre, il FiBL deve promuovere il potenziale unico della rete transdisciplinare ricerca-pratica-consumo lungo la filiera agroalimentare.